Nelle ultime 48 ore se ne sono lette di ogni a proposito del ritorno in Italia di Gennaro Gattuso in qualità di prossima allenatore del Palermo in Serie B. L’unica certezza, tra le tante, l’ha detta Zamparini quando ha ammesso di comprare il pesce da Ringhio, effettivamente proprietario di una pescheria a conduzione familiare in quel di Gallarate dove non è così strano poterlo incontrare dietro al banco il giovedì mattina. A questa certezza si abbina un fatto: l’ex mediano della Nazionale campione del mondo 2006 è vincolato (sotto contratto) con il Sion per un’altra stagione. Liberarsi, però, non sarebbe così difficile come riportato da alcuni autorevoli media.
Insomma, l’interesse del Palermo esiste, e forse anche l’offerta di 400 mila euro a stagione per 3 anni. Ma quel che mette la situazione in stand-by, ovviamente, è il Milan. Non perché i rossoneri possano avere parola in merito (come anche qui riportato in maniera romantica da reti televisive specializzate nel settore calcio), quanto piuttosto perché Gattuso non più tardi di 15 giorni fa ha ricevuto la telefonata di Clarence Seedorf il quale gli chiedeva la disponibilità, anzi lo supplicava, di entrare nello staff tecnico di prima squadra in qualità di vice nel caso in cui Berlusconi sciogliesse le riserve sull’olandese che ora gioca in Brasile.
Gattuso a Seedorf ha dato la parola: eccolo il vero retroscena. Lo storico numero due dello staff rossonero Mauro Tassotti dovrebbe infatti seguire Allegri nelle sue prossime avventure, soprattutto fosse la “sua” Roma, visto anche che Ancelotti ormai da tempo non lo considera tra i collaboratori da potersi portare appresso in giro per l’Europa.
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